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IMPIANTI VIDEOCITOFONICI

F.A. Elettric Firenze vende e installa i migliori impianti videocitofonici sul mercato.

IMPIANTI VIDEOCITOFONICI

Nell’era della domotica e dell’automazione domestica, la tecnologia è sempre più presente nella vita quotidiana, sempre più invasiva, direbbero molti. La tecnologia domestica serve non solo a garantire maggior comfort abitativo, ma anche, in molti casi, a garantire maggiore sicurezza e tranquillità. I videocitofoni fanno parte di questa schiera.

Quasi tutti ormai conoscono i videocitofoni. Alcuni li hanno “provati” andando a trovare amici o parenti. Altri ne hanno avuto a che fare in prima persona per la propria abitazione, magari in fase di acquisto o ristrutturazione casa. Altri sono semplicemente attratti e, incuriositi, vogliono conoscerli meglio per scoprirne tutte le potenzialità.

Cosa è un video citofono?

In due parole: è un apparecchio che, come un normale citofono, consente di comunicare con chi si trova all’esterno. Ma, a differenza di un semplice citofono, utilizza una telecamera per mettere in comunicazione audio-video i due interlocutori in tempo reale, come una piccola webcam. Il video-citofono però, più che un “apparecchio”, è un impianto, “impianto” che può essere anche wireless (senza fili).

Col videocitofono si può parlare e vedere in tempo reale con chi si sta parlando. Come vedremo, in effetti, i video citofoni non sono utilizzati solo negli ingressi degli edifici, ma possono essere usati anche in altre situazioni, anche su lunghe distanze, sfruttando la rete web e internet.

Le detrazioni fiscali 50% sull’acquisto e l’installazione degli impianti videocitofonici

Sui costi, diciamo subito una cosa: chi installa un videocitofono a casa può beneficiare della detrazione fiscale riservata alle ristrutturazioni edilizie: anche solo sostituire il vecchio citofono è infatti equiparabile ad una mini-ristrutturazione di casa che, come tale, gode dello sgravio fiscale Irpef sul 50% dei costi sostenuti.

Come funziona la detrazione fiscale Irpef 50% sugli impianti videocitofonici?

Se spendo 400 euro (iva inclusa), mi vengono restituiti in 10 anni 200 euro, cioè:  “il 50% dei costi sostenuti”.
Queste 200 euro non vengono riconosciute tutte e subito, ma vengono “restituite” in 10 anni, cioè: 20 euro l’anno per 10 anni. Come avviene questa “restituzione”? Di fatto nessuno restituisce niente, ma avviene una sorta di “compensazione” con le tasse. La “compensazione” avviene sotto forma, appunto, di detrazione fiscale Irpef. Cioè: per 10 anni ogni anno verrà scalato dall’imponibile irpef (di chi ha pagato) una quota di acquisto del prodotto (per ulteriori info su come funziona la detrazione fiscale Irpef leggi qui).

In definitiva, “a conti fatti”, un videocitofono che costa 400 euro comprensivo di iva e installazione, lo pago la metà perchè detraggo dall’Irpef 200 euro in 10 anni.

Vai al sito dell’agenzia delle entrate e scarica la guida in formato pdf per ulteriori informazioni.

L’Iva agevolata sull’acquisto degli impianti videocitofonici

Non solo detrazioni: anche l’aliquota iva è agevolata perchè rientra tra le spese di ristrutturazione. Sul sevizio di installazione si pagherà infatti l’iva agevolata del 10%, anzichè dell’ordinario 22%. Attenzione però: l’agevolazione spetta non sull’acquisto del prodotto, ma sul costo relativo al servizio di installazione.

Citofono o videocitofono? Quale scegliere?

Ovviamente il videocitofono non è un bisogno in senso stretto. Diciamo che , a differenza di un semplice citofono, è una comodità, che garantisce un maggior livello di confort e sicurezza. Anche perchè, come vedremo, può essere integrato al sistema di antifurto e, nel caso di videocitofoni wireless (videocitofoni senza fili) l’installazione non richiede lavori di muratura, canaline, buchi, passafili, ecc… Basterà in questo caso installare le componenti a muro e metterle in collegamento wireless.

Se non si ha un citofono, se si sta ristrutturando casa e si vuole cambiare il vecchio citofono, oppure: se si sta acquistando casa e il costruttore ti permette di scegliere tra citofono o videocitofono, il mio consiglio è quello di optare per un videocitofono, anche perchè, come vedremo, alcune tipologie sono utilizzabili anche “a distanza”, direttamente dal proprio smartphone, tablet o pc e possono essere integrati con altri apparecchi di casa (per esempio la tv). Funzioni molto comode in molti casi.

Un video-citofono non presenta, inoltre, alcuna controindicazione: è installabile facilmente (anche senza fili  nei modelli wireless) e può essere collegato anche ad un sistema di videosorveglianza.

Gli impianti videocitofonici wireless hanno il vantaggio di essere installabili velocemente, senza nessun lavoro di muratura, perchè utilizzano la tecnologia wireless (senza fili) per il collegamento audio-video.

L’unico accorgimento che eventualmente bisogna avere è relativo alla privacy, come vedremo. La camera, infatti, ha la possibilità di riprendere immagini video che possono, eventualmente, anche essere registrate su supporti hardware. Se i video vengono registrati, può esserci qualche problema a livello di privacy, visto che la camera riprende uno spazio pubblico esterno all’abitazione.

Come scegliere il videocitofono più adatto

Quando stiamo cercando un videocitofono, ma non sappiamo come e dove cercare, come possiamo orientarci nella scelta dell’apparecchio?
Cosa dobbiamo guardare per scegliere il videocitofono più adatto alle nostre esigenze?

Ogni soluzine comprende almeno due unità: l’unità di chiamata (o pulsantiera) e l’unità di risposta (che può essere un piccolo schermo video con o senza “cornetta”).

Innanzitutto: potrà apparire scontato, ma il numero di pulsanti sulla pulsantiera esterna è la prima cosa da tenere a mente per scegliere l’apparecchio adatto. Ad ogni tasto corrisponde un’appartamento. Se si cerca un apparecchio da installare per una bifamigliare si cercherà un videocitofono con pulsantiera a due tasti, uno per unità abitativa.

Secondo: il numero di postazioni di risposta per ogni unità abitativa. Ad alcuni basterà un unico monitor dentro casa per rispondere alle chiamate. Altri invece vorranno un monitor o una “cornetta” per ogni stanza dell’appartamento: sala, cucina, camera, bagno, mansarda, taverna, ecc.. Come unità di risposta si può optare per un monitor o per una semplice cornetta uguale a quella del citofono.

Terzo: i monitor  installati dentro casa possono essere tra loro intercomunicanti, ma non è una regola comune. Se si vuole scegliere un videocitofono con postazioni interne comunicanti fra loro, bisognerà tenerne conto in fase di scelta.

Quarto: la quantità ed i tipi di fili che collegano l’unità esterna con le unità interne, in altre parole: il cablaggio. Se si ha già il collegamento audio del vecchio citofono, e se questo è in buone condizioni, lo si può riutilizzare per il nuovo citofono aggiungendo solo il collegamento video (altri due fili). In alternativa si acquista direttamente un videocitofono a “4 fili”, oppure un apparecchio con cavo coassiale, tipo quello dell’antenna Tv. Ovviamente la discriminante maggiore sarà lo spazio che abbiamo a disposizione nella canalina dove passeranno i fili.

Quinto:  da scegliere per tempo è il tipo di blocco da mettere all’esterno. Se abbiamo una tettoia adeguata possiamo mettere un blocco-citofono “ad appoggio”, attaccato con qualche tassello alla parete. Se invece non abbiamo tettoie adeguate, è meglio “murare” il citofono o propendere comunque per una soluzione “ad incasso”.
Le intemperie, alla lunga, possono creare non pochi problemi se non viene fatta una adeguata installazione.

Sesto: il tipo di alimentazione. Ci sono due tipologie: quella tramite la normale presa elettrica o quella tramite un alimentatore su barra DIN. In ogni caso, se c’era già un citofono, è comodo riutilizzare lo stesso tipo di alimentazione.

Settimo: il tipo di serratura. Se il cancello ha già una serratura con apertura a comando elettrico si riutilizza quella (in genere ha una sua fonte di alimentazione indipendente a 12Volt AC, cioè “corrente alternata”). Se invece il cancello ha solo la serratura “manuale” sarà possibile metterne una elettrica alimentata direttamente dal blocco-citofono. Alcuni modelli, infatti, hanno la possibilità di generare corrente continua in uscita verso il blocco serratura.  Appurare ciò sarà, ovviamente, cura di un elettricista.

Ottavo: alcune ultime opzioni utili nella scelta riguardano la possibilità di inserire dei pulsanti aggiuntivi nelle postazioni interne. In molti modelli è possibile, ad esempio, oltre ad aprire il cancello esterno, accendere la luci esterne, accendere le luci delle scale, aprire solo un cancello esterno (ad esempio per un postino) o anche un portone interno.

Quanti tipi di impianti videocitofonici esistono

Di tipologie ne esistono ormai davvero tante, ce n’è per tutti i gusti: da quelli “classici” a quelli più tecnologici e moderni che si integrano addirittura con smartphone, tablet o col televisore di casa.

Ci sono videocitofoni che, in caso di chiamata, sono in grado di “inserirsi” in tempo reale nella programmazione televisiva per mostrarti chi sta suonando al campanello di casa. Si può rispondere, e magari aprire, senza alzarsi dal divano. Questa funzione utilizza la tecnologia “Picture In Picture” (PIP) per sovrapporre in un angolo dello schermo televisivo una finestrella in caso di chiamata.

Stessa cosa con l’iPhone: quando qualcuno suona al citofono di casa si attiva automaticamente una schermata sullo smartphone che ti mostra, anche se sei fuori casa, chi ti sta chiamando e ti dà la possibilità di aprire il portone “a distanza”.
Si pensi all’utilità di questa funzione, ad esempio, per interloquire con postini,  corrieri espresso o semplicemente amici e parenti.

Ci sono anche videocitofoni in grado di attivarsi automaticamente ancor prima che l’ospite suoni al campanello: si può auto-attivare, per esempio, al passaggio di una persona davanti ad un sensore, oppure si può attivare quando una persona bussa alla porta, anzichè suonare.
In questo caso il videocitofono diventa un vero e proprio supporto al sistema di antifurto.

Ci sono poi videocitofoni “con fili” (2 o 4 fili per unità) e videocitofoni senza fili (wireless), che necessitano del solo collegamento elettrico.

Con display a colori o in bianco e nero.
Con monitor LCD più o meno grande (da 3.5, 4 o 7 pollici), o con display TFT, di maggiore qualità.

Con telecamera ad alta risoluzione (con tecnologia CCD) o con camera a bassa risoluzione (CIMOS).

Con o senza led ad infrarossi per la visione notturna, con o senza retroilluminazione.

Ci sono poi video-citofoni con “cornetta” o senza cornetta (in vivavoce). Citofoni con pulsantiera in metallo o plastica, oppure col semplice schermo touch screen.

Ci sono anche impianti videocitofonici in cui la telecamera esterna è “nascosta” come forma di tutela contro gli atti vandalici.

Anche dal punto di vista della privacy, infine, ci sono due grandi tipologie: videocitofoni che registrano e quelli che non registrano.

Gli impianti videcitofonici wireless (senza fili)

I videocitofoni wireless, di fatto, superano la frontiera dei classici impianti citofonici per sfociare nella domotica e nell’ultima frontiera della tecnologia: sfruttando la rete web, ad esempio, si può rispondere al videocitofono di casa anche se si è in vacanza e, da qui, si possono governare e controllare apparecchi di casa in tempo reale: camere, videocamere, tapparelle, riscaldamento, gas, elettricità, antifurti, ecc…

La tecnologia wireless, di fatto, offre oggi infinite possibilità che vanno ben oltre al semplice citofono o videocitofono.

Ecco i principali vantaggi degli impianti videocitofonici wireless.

  • Possono essere installati ovunque: non avendo bisogno di cavi passacavi canaline, ecc…  possono comodamente essere utilizzati anche in edifici d’epoca senza alcun lavoro di muratura.
  • Possono essere installati molto più velocemente rispetto agli impianti cablati (cioè “con fili”).
  • Possono essere installati molto più economicamente, visto che non c’è bisogno del muratore nè di alcun lavoro di muratura.
  • Se è già presente un attacco elettrico, basta quello (uno per la parte esterna di “chiamata” ed uno per quella interna “di risposta”).
  • Se non c’è una presa elettrica esterna è possibile oggi addirittura realizzare un piccolo punto di allaccio elettrico con un pannello fotovoltaico ed una batteria.
  • Una volta che si sono installati i due blocchi principali (quello di chiamata e quello di risposta) è possibile aggiungere altri punti di risposta facilmente in tutte le stanza della casa e collegarlo anche al proprio smartphone.
  • L’impianto è facilmente scalabile e con ogni presa di casa si può creare una nuova postazione di risposta.
  • La tecnologia è facilmente integrabile con altre funzioni già presenti nella casa. E’ possibile, ad esempio, aprendo il cancello, accendere una luce o una video-camera.

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